“Brocche 2.0”: un contest che reinterpreta la tradizione

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Si è concluso a fine maggio scorso “Brocche 2.0” un concorso di idee che aveva come scopo la reinterpretazione in chiave creativa e funzionale della brocca, ovvero il tipico chiodo fatto a mano che viene tuttora prodotto in Valle di Ledro, in Trentino. Questo manufatto veniva utilizzato nella realizzazione degli scarponi dalla metà dell’Ottocento, ma con lʼarrivo degli Americani e lʼintroduzione delle suole in gomma, la produzione iniziò a calare e cessò a partire dagli anni Cinquanta.
L’intento del concorso era la realizzazione di prodotti manifatturieri che fossero sviluppati sulla base di questo oggetto tradizionale, la “brocca”, e che ne reinterpretassero il senso e la funzione, ispirandosi a qualunque tipologia di idea.
Brocche 2.0 ha identificato due categorie distinte per quanto riguardava gli artefatti pervenuti: Arte e Merchandising per Souvenir. Nella prima sezione si è distinta Sara Maino, un’artista, che ha presentato “Battitura di Brocche”, una macchina da scrivere modificata sostituendone i tasti con le brocche. Il concetto alla quale si è ispirata è il duro lavoro degli artigiani trentini, detti “ciuaroi”, alla battitura del ferro e allʼazione meccanica e ripetitiva.

Sara ha reinterpretato le brocche come dei tasti perfetti, funzionali, anche se privi di lettere, numeri e segni. La macchina da scrivere concepita rende la comunicazione complessa, come il lavoro di coloro che ne hanno creato i tasti. L’opera è interattiva e una volta premuta la barra spaziatrice viene riprodotto il suono della battitura delle brocche, e successivamente viene scandito l’incipit dell’articolo 11 della Costituzione Italiana: “LʼItalia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli…”. I vincitori che si sono distinti, invece, nel settore del merchandising sono, invece, Monica Maggi, Pippo Marino e Giangi Caffio, i quali hanno concepito la “Brocca Fondente”. La loro proposta riprende le stesse forme elaborate nel corso dei secoli e le reinterpreta con un nuovo materiale: il cioccolato fondente.

Le brocche fondenti sono chiodi di cioccolato che si possono usare per decorare e dare maggior gusto ai dolci, o semplicemente da sciogliere in bocca da sole o sorseggiando un buon rum. Un’esperienza giocosa ed effimera che recupera la tradizione artigianale di Ledro, la sua storia e i suoi sapori, per diventare un oggetto da regalare o regalarsi come ricordo di una gita piacevole. Entrambe le idee sono originali e fortemente distintive, caratterizzate da una forte creatività grazie alla quale è stato possibile reinterpretare a dovere il regolamento di questo concorso.
“Brocche 2.0”, bandito dall’Associazione Camaleonte, ha voluto mettere in evidenza un oggetto che altrimenti sarebbe stato dimenticato, traendone spunto per riprenderlo e ridonargli nuova vita. Grazie alle nuove idee molte tradizioni popolari italiane avrebbero la possibilità di essere tolte dal dimenticatoio e, soprattutto, riportate nel Ventesimo Secolo con nuova linfa.

It was concluded at the end of last May “Brocche 2.0″ a competition of ideas which had as its purpose the functional and creative reinterpretation of the jug , which is the typical hand-made nail that is still produced in Valle di Ledro , Trentino . This artefact was used in the making of the boots from the mid- nineteenth century, but with the arrival of the Americans and the introduction of the rubber soles , the production began to decline and ceased since the fifties.
The aim of the competition was the creation of manufactured products that were developed on the basis of this traditional item , the ” pitcher ” and that reinterpretating the meaning and function, drawing on any kind of idea. Brocche 2.0 has identified two distinct categories in regard to the artifacts received : Art and Merchandising for Souvenirs. The first section is distinct Sara Maino , an artist , who presented “Battitura di Brocche”, a typewriter modified by replacing the keys with the pitchers . The concept which was inspired by is the hard work of the craftsmen Trentino , called “ciuaroi” , the beating of iron and the mechanical and repetitive action. Sara has reinterpreted the pitchers as the keys perfect, functional , even without letters, numbers and signs. The typewriter makes communication conceived as complex as the work of those who created the keys. The work is interactive and once down the spacebar will play the sound of the beating of the pitchers , and is then marked the beginning of the article 11 of the Italian Constitution : “Italy repudiates war as an instrument of aggression against the freedom of other peoples … “. The winners who have excelled , however, in the field of merchandising are Monica Maggi, Pippo Marino and Giangi Caffio , who conceived the “Brocche Fondenti” . Their proposal builds on the same forms developed over the centuries and reinterprets them with a new material : the dark chocolate .
The jugs of chocolate fondants are nails that you can use to decorate and give more flavor to desserts, or simply melt in your mouth alone or sipping a rum. Playful and ephemeral experience that brings back the tradition of handmade Ledro , its history and its food , to become an object to give or give as a souvenir of a trip enjoyable. Both ideas are original and highly distinctive , with a strong creative vision with which it was possible to re-interpret properly the rules of this contest. “Brocche 2.0”, banned by the Associazione Camaleonte, he wanted to highlight an object that otherwise would have been forgotten, deriving inspiration to take it back and restore their new life. Thanks to new ideas many popular Italian would be able to be removed from the oblivion and, above all , reported in the twentieth century with new life.

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