Meet Greta Xella

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Uno dei miei primi amori universitari, fumettisticamente parlando, è stata Noa protagonista di “Skydoll”, fumetto di Alessandro Barbucci e Barbara Canepa. Innegabile dunque che nonostante il mio percorso mi abbia portato ormai su altri lidi, il mio cuore sia sempre attratto – e con piacere – da un segno magari meno autoriale ma non per questo meno personale. Un segno più morbido, a metà tra l’euro-manga e il realistico. E quando grazie a Passenger Press ho conosciuto Greta Xella, non potevo rimanere indifferente.

La disegnatrice faetina trapiantata a Milano non solo padroneggia con sicurezza lo stile che vi ho appena descritto, ma prende una tangente più dark, rimescolando e rimestando il tutto con alcune influenze gotiche e immagini dell’iconografia nipponica. Certo, magari è ancora in costruzione, ma la stoffa c’è tutta e la padronanza del mezzo anche.

Così Greta si divide tra illustrazione e fumetto, continuando a collaborare con Passenger Press (di recente l’abbiamo vista su “I Tarocchi dell’Apocalisse”) o Cyrano Comics (nel sensuale “Curami”) senza mai scadere nello scontato o nell’immediato, lasciando sempre una pennellata discreta della sua personalità. Insomma: un’autrice da seguire.

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