Andar per ombre #11: Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti

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Non questo ma il prossimo week-end, ovvero Sabato 29 e Domenica 30 Novembre a PiacenzaExpo si terrà la quarta edizione del più importante mercato dei vini artigianali italiani.

Avrete la possibilità di conoscere oltre 250 vignaioli indipendenti, soci della Fivi (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, appunto); ognuno di loro avrà sicuramente una storia da raccontare: storie di lavoro e di passione, di uomini e donne, la storia di una valle o di una collina, quella di un metodo o di una filosofia.

Potrete scegliere tra centinaia di vini di tutte le tipologie. Trattandosi di aziende medio piccole e particolarmente legate al territorio sarà molto facile imbattersi in diversi vitigni autoctoni, ovvero particolari varietà coltivate unicamente nella zona d’origine del vitigno stesso.
Oltre al banco d’assaggio sono previste anche 4 degustazioni verticali (Piero Pan, Giuseppe Rinaldi, Emidio Pepe e SelvaPiana).
Non mancheranno poi spazi dedicati al food, dai formaggi ai salumi emiliani e toscani, pani tradizionali e dolci.

Insomma, se avete voglia di respirare profumi autentici e di un po’ di bella e buona Italia, fate un salto al Mercato.

Ma almeno di un vino vi devo parlare..tra le cantine espositrici qualcuna proviene dalla Valle d’Aosta. Non ne ho mai trattato e visto che da queste parti non ci sono solo le piste da sci, ma anche dei vini straordinari, vi parlerò di un vitigno autoctono: il gamay.

Le sue zone di produzione sono i territori di Arvier, Mombet , Bouse e a sinistra della Dora Baltea. Stiamo parlando di un vitigno a bacca rossa prodotto non solo in Valle d’Aosta ma anche nella Borgogna e in altre parti di Italia, come Friuli o Piemonte. I suoi grappoli medio-grandi dalla buccia sottile e pruinosa (sostanza cerosa che conferisce all’acino il tipico aspetto vellutato) ma resistente, sono coltivati in zone alte e ben esposte, perché il sole possa fare il suo bel lavoro.

Vino dal colore rosso rubino con sfumature violacee e dai profumi intensi e delicatamente vinosi. In bocca risulta morbido, con un piacevole finale amarognolo. Non stiamo parlando di un vino che potrà stordirvi narici e papille, ma il mondo dei rossi riserva ottime sorprese anche su strutture più fresche e delicate come questa. Lo potreste tranquillamente provare durante il vostro prossimo aperitivo godereccio, accompagnandolo con qualche salume; ottimo anche con le zuppe e visto che di Valle d’Aosta stiamo parlando come non abbinarlo alla bistecca valdostana?

Cin Cin!

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