Il Google Fashion Trends Report

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In un futuro più o meno breve le mode e le tendenze non saranno più dettate dagli stilisti o dai designer, bensì dai grandi colossi della tecnologia. Mountain View, Cupertino o qualsiasi altro angolo della Silicon Valley saranno le nuove Rue Faubourg Saint Honorè e Via Montenapoleone. Tutto questo vi sembra impossibile? In realtà la questione è molto più attuale di quanto voi possiate pensare. Google ha già iniziato a pianificare il futuro della moda attraverso l’utilizzo dei Big Data e oggi non solo è in grado di fornirci una dettagliata analisi di scenario di tutte le tendenze più fashioniste degli scorsi mesi, ma può anche anticipare bisogni e desideri della prossima stagione. Il Google Fashion Report è un programma portato avanti della multinazionale fondata da Larry Page attraverso il quale gli analisti della compagnia possono analizzare le principali ricerche degli utenti e tracciare un bilancio dei prodotti più desiderati dal pubblico. Negli ultimi mesi gli analisti di Google hanno notato che il termine “gonna in tulle” è cresciuto del 34% nelle ricerche sul web tra il gennaio del 2014 ed il gennaio del 2015. Questo ha fatto dedurre che durante la prossima estate quel particolare tipo di gonna sarà tra i più desiderati e cercati nei negozi americani. E poiché allo stesso termine sono stati spesso abbinate ricerche correlate su “come realizzare” e “ come cucire”, a Mountain View sono pronti a scommettere che già nella primavera entrante vedremo moltissime ragazze con gonne in tulle “self made”.

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Detta così la storia sembra un po’ troppo facile e semplicistica. Ma in realtà i dati analizzati sono composti da miliardi di ricerche suddivise per termine cercato, parole correlate, colori e persino area geografica. Il tutto mescolato e rielaborato dai cervelloni elettronici di casa Google. Il Google Fashion Report nasce con l’obiettivo da dare un supporto analitico a stilisti, designer e case di moda, al fine di aiutarli nella ricerca e nello sviluppo di capi d’abbigliamento in assoluta tendenza con i bisogni del proprio pubblico. Attraverso i Big Data sarà possibile pianificare a tavolino la realizzazione del prodotto “perfetto”. E’ un po’ come leggere nel pensiero dei consumatori e soddisfarli con l’esatta copia di ciò che stavano pensando. Una sorta di Minority Report applicata al fashion business.

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Il Report permette di classificare i prodotti più desiderati nelle stagioni passate e tracciare un profilo di quelli che lo saranno nei mesi futuri. Nel documento appena pubblicato sui trend del 2014, questi ultimi sono stati catalogati in sei diversi cluster. I prodotti di punta sono stati suddivisi in prodotti a crescita costante, a crescita stagionale e a crescita improvvisa. I primi si differenziano per una crescita lenta e prolungata nel tempo: tra questi si possono notare i Jogger Pant, le gonne in tulle e quelle di lunghezza media.Tra gli eroi di stagione, invece, ci sono gli abiti in pizzo bianco ed i costumi con slip a vita alta. Tra le rising star, astri nascenti, non si possono non citare le felpe in neoprene (Alexander Wang x H&M docet) e le tshirt con emoji stampati. I cluster dedicati ai prodotti ormai fuori moda si dividono allo stesso modo per declino costante (abiti monospalla, vestiti in stile peplum e tutto ciò che riguarda il vintage), declino stagionale (skinny jeans) e declino improvviso (cultura normcore).

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La complessità e l’accuratezza dei dati in possesso da Google ci offrono un quadro dettagliato anche per area geografica, parole chiave e informazioni generali su ogni singolo tema ricercato. In questo modo scopriamo che il trend delle gonne in tulle è nato nella parte Ovest degli Stati Uniti prima di essere adottato anche nel resto della nazione e che i colori preferiti per un prodotto simile sono per lo più il bianco ed il nero. Al contrario, se parliamo di Jogger Pants (la cui popolarità nasce nella zona di New York) scopriamo che sono un prodotto di massa (cercato indistintamente da uomini, donne e ragazzi) e che le stampe e le fantasie camo sono le più desiderate. Per quanto riguarda invece una categoria come quella del denim, il Fashion Report di Google evidenzia come siano in crescita le ricerche riguardanti il boyfriend jeans e i pantaloni in stile biker.

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A molti di voi potrà sembrare assurdo che il nostro futuro modo di vestire dipenderà dagli studi di un analista occhialuto e un po’ nerd, ma in realtà i risultati proposti dalle analisi dei dati ottenuti dalle ricerche sul web sono assai attendibili e molto veritieri. Lo dimostra il fatto che molte aziende del fashion business si sono già mostrate interessate ad una collaborazione permanente con Google. In un momento storico come quello che stiamo vivendo in cui le vere stelle del moda non sono più le grandi maison francesi, bensì i colossi della fast fashion sempre pronti a soddisfare a tempo record i desideri dei consumatori, avere degli strumenti in grado di “anticipare” mode e tendenze potrebbe essere vitale per tutti gli operatori di mercato. D’altronde il saper leggere nel pensiero è sempre stato il sogno di intere generazioni. Da quelle cresciute nelle caverne a quelle nate col tablet sotto il braccio. I tempi, in fondo, non cambiano poi così tanto.

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