LA CURA DELLE ACQUE di Pietro Nicolaucich

[column grid=”3″ span=”1″]Quando mi hanno chiesto di tenere un workshop di acquerello durante l’evento Anguriara a Bassano del Grappa, ho pensato che, in quanto autodidatta, forse non possedevo gli strumenti adatti a trasmettere le mie conoscenze ad un pubblico di allievi non professionisti. Decisi allora di scrivere un racconto che avremmo illustrato assieme, per fare qualcosa di diverso e più stimolante. Le diverse attività dell’evento si tenevano in una piccola spiaggia lungo il Brenta e avevano tutte un comune denominatore: l’utilizzo dell’acqua. Mi misi così a pensare ad una storia adatta e l’idea mi venne mentre stavo correndo nelle mie valli: immaginai un racconto molto solenne, ambientato nel 700, che partisse come un flusso di coscienza sui massimi sistemi e derivasse in qualcosa di completamente diverso, il tutto sotto la presenza schiacciante di un fiume, che di fatto è il vero protagonista del testo. Nacque così “La cura delle acque”, uno scritto strano, che mi apparteneva solo in parte, mentre il resto sfuggiva ai miei intenti come seguendo una volontà propria che tutt’ora non afferro del tutto.Purtroppo gli allievi del workshop erano pochi ed io desideravo vedere quel racconto interpretato dalla maggior parte di visioni e sfaccettature possibili, così ho sparso la voce su facebook
[/column] [column grid=”3″ span=”1″] e le tavole sono cominciate ad arrivare. Non contento, ho chiesto al mio amico attore Daniele Fior se gli andasse di registrarne una versione audio, e lui, con grande gentilezza e disponibilità, ha acconsentito. Ovviamente, in quanto autore, manco dell’obiettività che servirebbe a giudicarlo con i giusti parametri, ma devo dire che il risultato è carico di una professionalità e di un’espressività che mi hanno lasciato disarmato. Io ho poi arricchito la lettura con alcuni suoni e con le musiche che mi sono state consigliate dal tenore barocco (nonché mio fratello maggiore) Alessio Nicolavcich. Il tempo è ora scaduto ed è giunta l’ora di scoprire il velo di questo piccolo testo, la sua versione audio e tutte le illustrazioni che ho ricevuto. É necessaria una piccola premessa: non tutti coloro che si sono prestati a illustrare il racconto sono addetti alle armi. Alcuni, anche molto giovani, non avevano mai disegnato prima di allora o comunque mai in modo serio. Di questi ho apprezzato molto lo sforzo e il fatto di essersi messi in gioco (oltre che la naturale deriva naïf del loro tratto).
[/column] [column grid=”3″ span=”1″]La marcata distinzione che si nota tra le illustrazioni dei professionisti e quelle dei dilettanti, a mio avviso contribuisce a sottolineare ancora di più la varietà di spunti e corde che tocca il racconto nel suo sviluppo.Ringrazio tantissimo i ragazzi di Bobos per avermi concesso il loro spazio dove poter condividere questo esperimento e rivolgo tutta la mia riconoscenza più sentita a coloro che hanno contribuito a questa piccola cosa che forse nasconde qualcosa di grande, ma non sono io a poterlo dire. – Pietro Nicolaucich
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