Cucinelli manda tutti a teatro

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In questa ultima settimana avrei voluto raccontarvi un sacco di belle storie, di una Palmira liberata, di mostre belle e ovunque e aperte per la pausa pasquale, del nuovo polo ‘Base Milano’, dell’inizio della Museum Week. Ma ahimè, mi piacciono le storie quelle belle davvero, che per una volta portano una firma tutta italiana.

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Lui si chiama Brunello Cucinelli, ha un’azienda che porta il suo cognome che è anche uno dei brand più affermati dello stile italiano. Lo chiamano il re del cachemire ma per me è il re di un nuovo spirito aziendale. Prima di un modello, la sua è un’idea, un modo di vedere il mondo, uno spirito, sì aziendale ma che si basa, lì nel profondo, nel credo in cui noi siamo il prodotto della condizione in cui cresciamo, ed il nostro lavoro e il nostro profitto sono direttamente connessi a questo principio.

 

Lo chiamano anche il principe di Solomeo, dove ha restaurato il borgo medievale e ha creato la culla del suo ‘impero del cachemire’, dove stanzia il 20% degli utili della sua azienda alla sua fondazione non a scopo di lucro a nome della ‘dignità umana’ e paga i suoi lavoratori salari del 20% superiori rispetto allo standard del settore, permettendo la conservazione della tradizione artigianale italiana. Non solo, dove finanzia la Scuola dei Mestieri di Solomeo e dove i suoi dipendenti sono ‘costretti’ a mollare carta, penna ed email alle 17.30 in punto, e se parte una mail in serata, se la dovranno vedere con il capo, perché è un sacrosanto ‘dovere’ avere rispetto per la propria vita

 

Del principe si parla in questi giorni, perché ha fatto ancora e molto di più, ed è il primo a sposare, alla vigilia di Pasqua, il bonus cultura introdotto dal governo, proponendolo per i suoi dipendenti – in tutto 1.400, 900 soltanto nel borgo di Solomeo, a Perugia – e per tutte le loro attività culturali. Cosa prevede? Un fondo di 500 euro per i single e di 1.000 per chi ha famiglia, a rimborso delle spese per libri, cinema, teatro e gite al museo. Per usufruirne basterà portare in azienda lo scontrino.

 

Insomma, l’ultimo capitolo della filosofia di Cucinelli che prima di un impero del tessile ha creato un ‘capitalismo umanistico’ e che con questo bonus cultura vuole incentivare la riscoperta del patrimonio culturale e artistico italiano, che viaggia sulla stessa onda dell’artigianalità dei suoi prodotti.

 

Cucinelli lo sa, dove c’è bellezza, c’è creatività. E bisogna imparare a rispettare l’attenzione, e il tempo, verso di essa.

 

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