Moschino per la Pre-Fall 2018/2019 omaggia il magico occhio di Carlo Mollino, architetto e designer che consacrato/votato la propria vita alle sue ossessini (a cui è dedicato una mostra presso Camera, Torino).
Anima polivalente ed inquieta, utilizzava la fotografia come forma espressiva della propria arte oltre che come mezzo di documentazione.
Intorno al 1963, Mollino comincia ad utilizzare una macchina Polaroid per ritrarre modelle, spesso nude, nel proprio studio. Nascono immagini, frutto di una sua fantasia, concepite in ogni dettaglio. La messa in scena era essa stessa rappresentazione della seduzione, di un erotismo che va al di là di ciò che l’immagine consenta di vedere.
Jeremy Scott ha voluto rendere omaggio ad una parte della produzione artistica di questo uomo sperimentale e visionario, stampando tali immagini su capispalla, abiti da sera in velluto e chiffon plissettato e borse.
L’animo di Mollino si è allargato all’intera collezione, dalla quale sono stati eliminati gli onnipresenti cenni pop per virare verso un’estetica fetish-chic. Si vuole dare voce alle perversioni di oggi, che abbracciano le loro radici in quelle di ieri: sesso e seduzione.
Sul set posano, insieme alle modelle Linda Helena Soares, Sohyun Jung e Teddy Quinlivan, alcuni oggetti originali dell’appartamento-studio di Mollino.
Moschino ha così aggiunto un nuovo paragrafo nel lungo dialogo moda-arte, con una pre-fall carica di quella sensualità ambigua che solo la fantasia di Carlo Mollino sapeva raccontare.