Stavo scrollando distrattamente Facebook con un gesto quasi compulsivo. Ad un tratto, sono rimasta folgorata. Sì, folgorata è la parola giusta per descrivere le sensazioni che mi hanno sopraffatta quando, per caso, ho visto per la prima volta i ritratti che compongono la serie fotografica Re-velation di Carla Iacono.
Sembravano fossero lì ad aspettarmi. Mi fissavano in modo interlocutorio, smuovendo emozioni dentro di me. Sindrome di Stendhal, ok, forse. C’era altro, però, non solo una (forte) componente estetica. Poi, ho capito. Come un buco nero, sembravano inghiottire e annullare secoli, luoghi, religioni, culture, diversità. A loro modo beffarde, queste immagini creavano un corto circuito in virtù del loro comun denominatore: il velo.
Re-velation, infatti, affronta il delicato tema della manipolazione delle differenze culturali. Sul velo delle donne islamiche si fanno, da sempre, grandi dibattiti. Quanti, però, ricordano che – in un passato nemmeno tanto remoto, qualche decennio fa – il velo lo portavano anche le nostre nonne in Chiesa? Perché, allora, non interrogarsi sulle radici della nostra cultura? L’artista non prende posizione. Scava la storia per rivelare significati e valori, con l’obiettivo di suscitare confronto e riflessione. Una riconciliazione di opposti che convivono in armonia. Quella di Carla Iacono è un’arte concettuale: fa leva su sogno, ironia, ambiguità e fantasia per svelare frammenti di memoria collettiva o d’inconscio, che riaffiorano dalle profondità dell’invisibile.
Così, il tanto discusso hijab è affiancato da altri veli. Cattolici, ebraici, dell’Europa dell’Est. Spesso associato a riti di passaggio nella vita di noi donne, come la pubertà, il matrimonio o un lutto.
Una sorta di eterea e delicata metamorfosi. Questo tema dei riti di passaggio è ricorrente nella produzione artistica di Carla Iacono. Del resto, anche la società di oggi è in una fase di transizione/trasformazione. Così il velo, da semplice accessorio di moda (peraltro, di tendenza anche nelle collezioni della prossima stagione), assurge ad un livello di senso ben più profondo.
Carla Iacono, che come modella ha scelto sua figlia, si è affacciata alla scena artistica con un po’ di ritardo, ma le sue opere sono già presenti in collezioni pubbliche e private, oltre ad essere pubblicate in cataloghi di esposizioni in Italia e all’estero. Da un punto di vista formale, le fotografie della serie Re-velation evocano deliberatamente l’iconografia del ritratto occidentale – in particolare la pittura fiamminga del XV e XVI secolo – reinterpretata però in chiave contemporanea. Se voleste lasciarvi incantare dall’intera serie di opere, le troverete esposte al Museo del Duomo di Fidenza fino al 14 ottobre.