Rrose Sélavy

A new artistic Fragrance

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Il ‘900 ci ha regalato artisti forse ineguagliabili per genio e irriverenza, uno tra questi è stato in assoluto Marcel Duchamp, con la sua arte masturbatoria, fine a se stessa e in grado di stravolgere la prospettiva del punto di vista comune. Non sono state solo le sue opere atti di arte inconsulto, lui stesso si è posto come oggetto d’arte, creandosi un alias, un alter ego che racchiudesse la sua filosofia di vita e i valori della sua arte. Rrose Sélavy, una donna (piuttosto bruttina), vestita alla foggia del tempo, il cui nome altro non è che un divertente gioco di parole “L’eros è la vita”, comparsa per la prima volta su una cornice dal titolo “Fresh Widow”, qualcosa che vuole connotare una moderna “Vedova allegra”. Imprescindibile da Rrose Sélavy si fa la visione generale della figura femminile da parte dell’artista, pensate a come quest’ultimo deride la povera Monnalisa di Da Vinci nel ready-made L.H.O.O.Q. (pronunciate in francese danno origine alla frase Elle a chaud au cul, letteralmente “Lei ha caldo al culo“, “Lei è molto eccitata“).

Rrose Sélavy viene così immortalata dall’occhio del collega dadaista Man Ray, lasciando memoria di un mito senza tempo.

Non solo. Lo stesso Duchamp crea un profumo opera d’arte sfruttando l’immagine di questa misteriosa donna.  Eau de Voilette, databile con certezza 1921. Per realizzare questo piccolo, grande capolavoro l’artista si servì di una autentica bottiglia di profumo Rigaud di cui rifece l’etichetta e che inserì in una scatola ricoperta di velluto viola.

Malacopia_Profumo_Duchamp-7Sull’etichetta si scorge il volto dello stesso Duchamp, ritratto da Man Ray en travesti.

Come tutte le opere di Duchamp, anche Eau de Voilette è un rompicapo formato da giochi di parole. In un primo momento si può pensare ad un errore di battitura: ”Eau de Toilette” che non diventa ”Eau de Violette” con riferimento alla fragranza del profumo. Invece “Eau de Voilette” contiene un rimando per assonanza alla poesia di Artur Rimbaud ”Les Voyelles”.

Ancora più emblematico è il senso del gioco sottostante l’immagine di Duchamp: ”Belle Haleine” è un richiamo all’espressione francese ”de longe haleine” cioè di ”lungo respiro”, che vi lascio interpretare senza scadere nel volgare…

A questo personaggio (travestito, lo chiameremmo oggi) viene dedicata una fragranza sfruttando un altro gioco di parole,“arroser la vie”, la versione più soft e meno porn, del tutto.

Maria Candida Gentile vede in Rrose Sélavy una figura molto più aggraziata, elegante, così crea un profumo fatto di rose vellutate, dalla fragranza persistente e unica, da cui scaturisce questo “brindisi alla vita” dove la rosa diventa protagonista e viene utilizzata in tutte le sue parti: la foglia, i petali, il gambo. L’effetto è quello di una rosa appena colta, morbida, fresca, con vibrazioni olfattive che invadono l’aria e riempiono lo spazio: tridimensionali come le opere di questo grande artista.

Note di testa Rosa turca, Rosa di maggio, Rosa Michelle

Note di cuore Petali di rosa, Accordo di rosa

Note di fondo Gambo di rosa, Foglie di rosa

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